ALLATTAMENTO AL SENO
vantaggi:
composizione (il latte materno è l'alimento migliore e più digeribile che possiate dare al vostro bimbo)
economici (il latte materno non costa nulla)
convenienza (il latte materno è sempre pronto)
antibatterico (alcune sostanze presenti nel latte impediscono le infezioni neonatali)
psicologici (si rafforza il legame madre-bambino, si favorisce lo sviluppo psico-fisico del bimbo e diminuisce nelle donne il rischio della depressione post-partum)
perdita di peso (la madre che allatta recupera più rapidamente la linea persa durante i nove mesi)
prevenzione del tumore al seno, utero e ovaie (le donne che allattano hanno minori probabilità di ammalarsi di tumore rispetto a chi non allatta)
modificazioni dell'utero (un contatto precoce madre-bambino subito dopo il parto favorisce una rapida contrazione uterina con ritorno dell'organo alle dimensioni normali e con riduzione delle emorragie post-partum)
prevenzione allergie ed obesità (i bambini allattati al seno hanno una minore incidenza di allergie ed obesità)
diminuzione delle malattie respiratorie e gastroenteriche (i bimbi allattati al seno si ammalano di meno e subiscono meno ricoveri ospedalieri rispetto a chi allatta artificialmente)
prevenzione osteoporosi (le donne che allattano hanno minori probabilità di ammalarsi di osteoporosi in età avanzata)
svantaggi:
nessuno
controindicazioni assolute:
aids
tubercolosi
galattosemia
assunzione materna di alcuni farmaci che non e' possibile sospendere (antitumorali)
gravi malattie materne (cardiopatie scompensate, malattie infettive, ulcere gravi, etc.)
alcolismo
uso di stupefacenti
controindicazioni temporanee:
ittero
assunzione di alcuni farmaci (sostanze radioattive usate per alcuni esami diagnostici - scintigrafia - o per alcune terapie antitumorali - tiroide -)
malformazioni del cavo orale (palatoschisi)
in ogni caso la mammella va sempre svuotata regolarmente (tiralatte) per evitare l'ingorgo mammario e la mastite
quando cominciare ad allattare:
se le condizioni della mamma lo consentono, il bimbo può attaccarsi al seno dopo 30 minuti dal parto
quando smettere di allattare:
non esiste un termine: fin quando la madre produrrà latte ed avrà la disponibilità di allattare (lavoro, impegni familiari, etc.) il latte materno sarà sempre un ottimo alimento per il vostro bambino
quante poppate al giorno si devono fare:
non esiste una regola precisa. chi allatta al seno, a differenza di chi assume latte artificiale, tende a mangiare più spesso con intervalli tra le poppate più piccoli. Si può dire, però che la media sia di 7-8 poppate al giorno con un intervallo di 2-3 ore (4-6 ore notturne). Se il bambino cresce bene non è necessario svegliarlo per farlo mangiare. Viceversa se non cresce o cresce poco ogni 3-4 ore va stimolato delicatamente per alimentarlo.
quanto latte deve prendere il bimbo ad ogni poppata:
i bimbi che allattano si regolano da soli mangiando la quantità necessaria per la loro crescita. l'unica accortezza che deve avere la mamma è controllare che la crescita di peso settimanale sia regolare (150-210 grammi). E' bene che il piccolo svuoti completamente un seno prima di passare all'altro (10-15 minuti). se dopo aver svuotato un seno è sazio non è necessario sforzarlo a mangiare ancora ma si ricordi che alla poppata successiva andrà attaccato al seno pieno.
cosa deve e non deve mangiare la mamma che allatta:
durante l'allattamento la mamma perde liquidi e consuma più calorie: è perciò importante bere molto (è sufficiente aggiungere all'acqua bevuta regolarmente durante il giorno un bicchiere per ogni poppata) ed introdurre una piccola quota di calorie (500) in più. la dieta della nutrice deve essere varia (durante la settimana si dovrebbe mangiare un po' di tutto) con molta frutta, verdura e latte (si compensano le vitamine ed il calcio consumato con l'allattamento). alcuni alimenti non dannosi (aglio, cipolla, broccoli, peperoncino, etc.) possono alterare il sapore del latte che potrebbe (non è detto) essere rifiutato dal bimbo. altri alimenti come frutti di mare, creme a base di uova crude (tiramisù) essendo facilmente deteriorabili soprattutto nella stagione calda vanno evitati per il rischio di gastroenteriti
come va attaccato il bambino al seno:
bisogna che la madre assuma una posizione comoda (seduta o sdraiata). il bimbo sorretto da un braccio viene posizionato davanti al capezzolo in modo che il suo mento tocchi l'areola mammaria ed il nasino sia libero. durante la suzione anche una buona parte dell'areola mammaria deve essere nella bocca del neonato per evitare lesioni al capezzolo (ragadi)
come va staccato:
la madre inserisce il proprio dito nella bocca del bimbo staccando il capezzolo senza stiramenti.
tutto procede bene se:
-il bambino cresce 150-210 grammi a settimana nel 1°trimestre
-il bambino ha la bocca bene aperta
-meno areola visibile al di sotto del mento che sopra al capezzolo
-il mento tocca il seno ed il naso è libero
-nessun dolore
-deglutizione visibile e udibile
-poppata con ritmo sostenuto
-bocca umida e braccia rilassate
-pannolini regolarmente sporchi dopo la poppata
-seno morbido e nessun segno di irritazione al capezzolo alla fine poppata
problemi:
ragadi al capezzolo: sono dovuti ad un errato attaccamento del bambino. verificare la corretta posizione. durante la gravidanza si può "preparare" il seno con l'uso di prodotti idratanti a base di vitamina e. i massaggi intensi vanno evitati perché possono provocare contrazioni uterine. alla fine di ogni poppata il seno va lavato con acqua sterile (precedentemente bollita) ed asciugato con cura senza strofinare. Si può "spalmare" un po' del proprio latte sul capezzolo come protettivo e disinfettante. si possono usare le coppette assorbi latte purchè cambiate spesso (non appena sono bagnate)
ingorgo mammario: durante la montata lattea può capitare che il seno diventi duro e dolente per il troppo latte. In questi casi vanno aumentate il numero e la durata delle poppate, va massaggiato il seno con eventuale spremitura manuale, si può ricorrere agli antidolorifici se il dolore è intenso. Il reggiseno deve essere sempre comodo e non deve comprimere il seno.
mastite: l'infiammazione della ghiandola mammaria può portare febbre e dolore con arrossamento del seno. in questo caso l'allattamento va assolutamente continuato (è fondamentale svuotare la mammella anche con spremitura manuale), si possono assumere analgesici e/o antibiotici a seconda del giudizio medico, va aumentato l'apporto di liquidi
capezzoli introflessi: alcune donne presentano una conformazione del capezzolo introflessa che può creare difficoltà alla suzione: alcune tecniche manuali e degli accorgimenti tecnici (coppette apposite) possono aiutare la mamma nell'allattamento.
bambino sonnolento: alcuni bambini sembrano svogliati e facilmente si addormentano appena attaccati al seno. il contatto pelle a pelle tra madre e figlio e il massaggio dei piedi del piccolo sono un buon sistema per "svegliarlo". se la sonnolenza persiste va consultato il pediatra.
come conservare il latte:
il latte materno può essere spremuto manualmente o col tiralatte per somministrarlo al bambino in assenza della madre.
Può essere conservato nel biberon a temperatura ambiente per circa 6 ore, nel frigo per 72 ore, nel congelatore per 3 mesi. il latte va scongelato a temperatura ambiente.
informazioni al sito internet: https://www.llli.org/breastfeeding-info/
per informazioni sui farmaci e allattamento n. verde 800883300